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PITTURA
Io rifuggo l’idea che il fumetto sia roba da ragazzini.
È un linguaggio con una tale maturità da non avere più uno spezzone anagrafico.
Zerocalcare *
Nell’arco dei tre anni lo studente esplora le molteplici dimensioni della pittura in un cammino che, dall’apprendimento tecnico, conduce all’interpretazione personale. Pittori affermati in veste di docenti guidano alla scoperta della ricchezza di quest’arte millenaria: dall’osservazione diretta allo studio dei grandi artisti. Nel confronto attivo ogni allievo impara a dipingere la propria visione del mondo armonizzando composizione, chiaroscuro e struttura tonale basata sull’uso sapiente del colore.
La progressione didattica abbraccia un’ampia gamma di tecniche – dal carboncino alle matite colorate, dall’acquerello all’acrilico fino ai colori ad olio – sviluppando competenze in dialogo con tutte le arti visive integrate nel percorso accademico. Ma la pittura trascende la perizia manuale: richiede anche un pensiero introspettivo, disciplinato e audace, capace di trasformare curiosità e ispirazione in una sintassi visiva coerente e originale. Per questo la formazione introduce metodologie di ricerca che educano lo sguardo, affinano il giudizio critico e alimentano la sperimentazione costante, finché lo studente acquisisce la confidenza per diventare maestro di se stesso. Questa autonomia è la cifra del corso: la padronanza del linguaggio pittorico si traduce in libertà creativa, in grado di restituire al mondo opere significative, maturate alla luce di una poetica autentica.
* video intervista ufficiale, Salone del Libro, Torino, 2022
LE FASI DEL PROCESSO FORMATIVO-CREATIVO
La struttura formativa del percorso accademico rappresenta un mindset dinamico, in cui le varie fasi sono tra loro complementari e integrate. L’apprendimento si sviluppa attraverso livelli progressivi di approfondimento, complessità e crescita delle competenze, plasmando un’identità artistica matura e un approccio rigoroso e professionale.
Il percorso di formazione pittorica inizia con l’educazione dello sguardo: osservare non significa semplicemente vedere, ma comprendere strutture, relazioni tonali e dinamiche spaziali. Attraverso lo studio analitico di opere cardine, dalla tradizione alle pratiche contemporanee, lo studente impara a decodificare i canoni pittorici nelle loro componenti formali ed espressive.
Guidati dai docenti, gli allievi esplorano i master paintings, leggendo strategie compositive, scelte cromatiche e soluzioni tecniche che hanno reso immortali le scuole dei grandi maestri: equilibrio fra pieni e vuoti, articolazione dei piani, gestione della luce, armonia cromatica.
Le sessioni di critica collettiva sviluppano un lessico specialistico e la capacità di valutare il proprio lavoro e quello altrui con obiettività costruttiva. Così lo studente riconosce le qualità pittoriche oltre le inclinazioni personali, acquisendo strumenti critici da riversare nella propria ricerca. Questa alfabetizzazione visiva si intreccia con i contenuti appresi in Storia dell’Arte, costruendo il substrato culturale necessario a contestualizzare la pratica pittorica nel panorama artistico storico e contemporaneo.
La fase ideativa è caratterizzata dall’uso metodico dello sketchbook come laboratorio perenne di idee, taccuino di spunti e suggestioni, diario introspettivo; lo strumento che il docente stimola a utilizzare quotidianamente per dare forma alla ricerca personale.
Sostenuto dal costante scambio critico all’interno della classe, lo studente seleziona e valuta fonti iconografiche, intrecciando osservazione diretta, repertori fotografici e studio di opere storiche e contemporanee. Ne nasce un dialogo fertile fra tradizione e sperimentazione che alimenta l’immaginario individuale.
Il disegno assume funzione conoscitiva prima che rappresentativa: scompone strutture, indaga proporzioni, ricompone spazi secondo principi di sintesi espressiva. Tavole di studio in carboncino, matite colorate e acquerello diventano campo di prova per toni, texture e atmosfere, delineando gradualmente le coordinate di un universo pittorico sempre più chiaro e riconoscibile.
Il passaggio dall’idea al progetto pittorico richiede metodo e rigore. In questa fase lo sketchbook evolve da diario visivo a strumento progettuale strutturato, dove annotazioni e schizzi si affiancano a campionature cromatiche e studi compositivi. Lo studente impara a utilizzare il viewfinder e le tecniche di sighting per misurare proporzioni e relazioni spaziali, trasformando l’osservazione in dati oggettivi che guidano le scelte compositive.
Il laboratorio di progettazione mette alla prova i principi teorici: la teoria del colore è la chiave per comprendere interazioni cromatiche e contrasti tonali; le leggi della prospettiva sono strumenti per costruire spazi coerenti; lo studio della composizione indica come equilibrare tensioni visive e direzionare lo sguardo dell’osservatore all’interno dell’opera.
Attraverso bozzetti e studi preparatori lo studente sperimenta formati, punti di vista e disposizioni degli elementi. La creazione di tavolozze mirate e studi cromatici permette di valutare la forza narrativa del colore rispetto a tema e atmosfera. Il docente, con feedback puntuali, incoraggia soluzioni anche non convenzionali purché radicate in una logica progettuale solida.
Parallelamente, l’allievo acquisisce competenze tecniche specifiche: : preparazione di carta, tela o tavola; conoscenza delle proprietà di pigmenti e medium, comprensione delle compatibilità tra materiali. Questa fase armonizza intuizione creativa e consapevolezza materiale, predisponendo un’esecuzione al tempo stesso controllata ed espressiva.
La fase esecutiva traduce il progetto in opera concreta attraverso l’applicazione consapevole delle tecniche pittoriche. In una progressione di crescente complessità, lo studente si confronta con materiali diversi, affinando gradualmente la propria padronanza esecutiva. L’approccio didattico valorizza la sperimentazione guidata: ogni tecnica – dal carboncino alle matite colorate, dall’acquerello all’acrilico fino all’olio idrosolubile – viene esplorata nelle sue possibilità espressive, incoraggiando lo studente a ricercare soluzioni personali.
Il laboratorio diventa spazio di confronto diretto con la materia pittorica, dove l’errore è accolto come opportunità di apprendimento. Lo studente impara a gestire la stesura del colore con strumenti diversi – pennelli, spatole – sperimentando densità, trasparenze, texture. La miscelazione dei colori sulla tavolozza si trasforma da esercizio tecnico in ricerca espressiva: ogni tonalità diventa scelta consapevole, ogni accostamento cromatico risponde a precise intenzioni artistiche.
Le esercitazioni si articolano su temi di complessità crescente: dalla natura morta alla figura, dalle composizioni architettoniche ai progetti narrativi. Lo studente esplora progressivamente formati più ampi, affrontando le sfide della grande dimensione con crescente sicurezza. Le tecniche di elaborazione pittorica si arricchiscono: dall’impasto alla velatura, dalla grisaglia al lavoro per strati, fino all’integrazione di approcci diretti e indiretti che permettono di controllare effetti di profondità, luminosità e atmosfera.
Il docente segue questo percorso con attenzione individualizzata, intervenendo nei momenti critici per suggerire soluzioni tecniche, ma soprattutto stimolando nello studente la capacità di risolvere autonomamente i problemi pittorici. In questo dialogo continuo tra intenzione progettuale e risposta dei materiali, l’allievo matura quella sensibilità esecutiva che trasforma la tecnica in linguaggio personale.
Il triennio culmina con la realizzazione di un portfolio professionale che documenta il percorso di crescita artistica e tecnica dello studente. La selezione e l’organizzazione delle opere migliori diventa occasione per riflettere criticamente sulla propria evoluzione, evidenziando coerenze stilistiche e tematiche ricorrenti che definiscono un’identità artistica riconoscibile.
I progetti conclusivi, spesso sviluppati a tema libero, rappresentano la sintesi delle competenze acquisite e l’affermazione di una voce personale. Lo studente dimostra non solo padronanza tecnica e sensibilità compositiva, ma anche capacità di contestualizzare il proprio lavoro nel panorama contemporaneo, argomentando con consapevolezza le proprie scelte creative.
In questa fase finale, l’allievo è incoraggiato a intraprendere percorsi di ricerca autonomi, esplorando territori inediti e abbracciando approcci non convenzionali in armonia con il proprio sentire artistico. Il docente sostiene questa ricerca stimolando lo spirito critico e l’audacia espressiva, ma rispettando l’emergere di una visione autentica e personale.
È qui che si completa il percorso verso quell’autonomia creativa che è l’essenza del “diventare maestri di se stessi”: la capacità di guidare il proprio sviluppo artistico con consapevolezza critica, di affrontare progetti complessi con metodologia rigorosa, di tradurre la propria visione in opere significative. Questa maturità espressiva, fondata sull’equilibrio tra tecnica e sensibilità, tra tradizione e innovazione, prepara lo studente ad affrontare le sfide del panorama artistico contemporaneo con strumenti solidi e uno sguardo personale.
I DOCENTI

Daniele Cazzato

Luca De Gaetano
PARTNERSHIP DELL'ACCADEMIA
Al termine del triennio, i diplomati dell'Accademia Novalia dispongono di abilità professionali competitive che aprono le porte del mondo del lavoro. L’ingresso nei settori dove si praticano le arti visive, è agevolato dall’Accademia attraverso una fitta rete di relazioni con istituzioni e aziende protagonisti dell’editoria e dell’arte.
















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