L’animazione non è l’arte dei disegni che si muovono, ma l’arte dei movimenti che vengono disegnati

Norman McLaren *

ANALISI CRITICA

L’animazione viene studiata come sintesi di linguaggio cinematografico, ritmo e design visivo. Attraverso la lettura critica di cult movie, guidata dalla mediazione del docente, lo studente impara a capire il lavoro dei grandi maestri e a identificare gli elementi chiave di uno stile registico. Composizione scenica, campi e piani nell’inquadratura, angolazioni di ripresa, montaggio e sonoro sono l’alfabeto dell’espressione filmica cui si aggiunge, nell’animazione, la conoscenza degli stili grafici: animazione frame-by-frame (digitale o tradizionale), rotoscoping, stop-motion e cut-out.

Attraverso questo processo di decodifica visiva e narrativa, l’allievo impara a interpretare i diversi approcci all’animazione – dal cartoon occidentale all’anime giapponese, dall’animazione indipendente al cinema mainstream – e a comprendere come le scelte stilistiche e il ritmo narrativo siano fondamentali per influenzare la percezione e la tensione emotiva dell’opera.

Le conoscenze maturate nei corsi di Digital Art, Storia del Cinema e Storia dell’Arte completano il quadro didattico, offrendo allo studente un solido bagaglio culturale per nutrire la sua visione creativa e informare il processo ideativo.

IDEAZIONE

Pensare e disegnare un personaggio dalla forte identità espressiva è il motore di ogni buon film: seguendo questo principio, lo studente viene guidato nell’ideazione del character design. Attraverso esercitazioni di gesture drawing e studio della recitazione, ogni allievo impara a catturare l’energia del movimento e dell’espressività corporea liberando la propria creatività in modo spontaneo. Il risultato di questo brainstorming gestuale viene poi organizzato in un moodboard strutturato, lo strumento metodologico che serve a definire silhouette, palette cromatiche e tono emotivo in funzione del pubblico di riferimento. Imparare a selezionare i riferimenti visivi appropriati significa istruire l’occhio a riconoscere quali elementi stilistici funzionano in relazione agli obiettivi del progetto.

Nella fase ideativa risultano strategiche le competenze narratologiche provenienti dai corsi di Illustrazione e Fumetto: strutturare conflitto, arco del personaggio, dialogo visivo. Il risultato è un concept solido, pronto a tradursi in pitch bible professionale.

PROGETTAZIONE

Metodo e struttura traducono il concept in progetto. La progettazione si svolge in flussi di apprendimento hands-on: lo studente è incoraggiato a sperimentare in ottica tool-agnostic, focalizzandosi sul workflow e sul risultato espressivo, maturando flessibilità nella scelta degli applicativi tecnologici. Con feedback puntuali sui work-in-progress, il docente accompagna ciascun allievo a valorizzare la propria unicità creativa.

In questa prospettiva didattica, lo studente elabora il model sheet del personaggio – turnaround, action poses e attitude poses – definendo la volumetria e l’espressività recitativa di un animation character 2D. In parallelo studia le ambientazioni, applicando principi di prospettiva lineare, intuitiva e aerea, strategie registiche come campo e controcampo ed effetti visivi quali parallasse e pan-background, al fine di gestire efficacemente l’interazione fra personaggio e spazio scenico. Nella fase progettuale l’analisi dell’errore è leva evolutiva: ogni iterazione affina l’identità narrativa e visiva del progetto in armonia con il target di riferimento.

Le competenze di Disegno e Digital Art confluiscono qui, integrando linee, volumi e luce in soluzioni coese e visivamente potenti. Il risultato è la pitch bible che definisce in dettaglio character design, ambienti, moodboard e note registiche; il documento di riferimento essenziale per la produzione audiovisiva.

ESECUZIONE

La pitch bible è la guida operativa per lo sviluppo di un elaborato personale che, al terzo anno, prende forma in un videoclip musicale. Lo studente traduce il testo di un brano attraverso la propria lente creativa, e impara a scomporre lo storytelling frame-by-frame per disegnare lo storyboard. Applicando il linguaggio cinematografico – campi, piani, angolazioni e transizioni – ogni allievo traduce il modelpack (turnaround, expression sheet, poses e background multilivello) in sequenze visive dinamiche, per far vivere i personaggi nelle ambientazioni secondo la ritmica emotiva della propria voce autoriale. Il docente affianca l’esecuzione con feedback mirati, orientando le scelte operative perché siano coerenti all’identità creativa del progetto.

Ogni elemento viene poi ottimizzato per l’animazione con tecniche 2D: rig modulare per il cut-out/puppet o key-frame per il paperless, seguiti da clean-up, colorazione e shading digitale.

Il processo si evolve nell’animatic, il prototipo che sincronizza timing, suono e movimento, e permette di testare ritmo, fluidità e coerenza narrativa prima dell’animazione definitiva. L’allievo affina il rapporto tra tempi musicali e sequenze visive, ricercando l’equilibrio ottimale.

Il percorso si completa con la capacità di costruire un workflow produttivo efficace, riconoscendo ruoli e mansioni del team esecutivo. Così lo studente impara a connettere la propria creatività con le dinamiche operative dell’industria dell’animazione, preparandosi ad affrontare le sfide dei contesti professionali contemporanei.

PUBBLICAZIONE

Nell’ultimo anno del percorso formativo, lo studente acquisisce le competenze necessarie per presentare professionalmente il proprio lavoro. Impara a sviluppare una pitch bible completa, uno storyboard e un animatic, strumenti essenziali per comunicare efficacemente il proprio progetto creativo nel contesto professionale.

Le dinamiche del mercato dell’animazione vengono analizzate per comprendere i parametri di valutazione adottati da produttori e committenti. Lo studente sviluppa così la capacità di argomentare le proprie scelte creative e tecniche in relazione a esigenze produttive, target di riferimento e tendenze di settore.

Gli allievi acquisiscono anche fondamentali soft skills per il lavoro in team multidisciplinari: gestione delle scadenze, capacità di integrare feedback, flessibilità creativa e conoscenza del workflow produttivo di una pipeline di animazione.

Il corso prepara principalmente al ruolo di concept artist e art director nei vari ambiti dell’industria creativa: cinema d’animazione, pubblicità, videogame, editoria multimediale, streaming content e visual communication.

Il percorso accademico è concepito per formare creativi autentici, dotati di solide basi metodologiche e concettuali per interpretare consapevolmente il linguaggio dell’animazione contemporanea. L’ampia panoramica offerta dal triennio consente allo studente di compiere scelte mirate per il proprio futuro professionale, con una visione chiara delle possibilità e delle direzioni da intraprendere rispetto ad eventuali specializzazioni post-triennali per esercitare mansioni esecutive più specifiche.

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